Il Tar accoglie il ricorso del governo contro la Calabria, che aveva emesso una ordinanza con la quale permette la riapertura di bar e ristoranti.
ROMA – Scontro istituzionale tra la Calabria dopo che l’esecutivo della regione ha varato un’ordinanza con la quale si consente la riapertura delle attività anche con tavoli all’aperto. Il governo ha impugnato l’ordinanza e il Tar ha accolto il ricorso presentato dall’Avvocatura.
La ‘minaccia’ del ministro Boccia
“Come Jole Santelli sa, giovedì è partita la lettera, l’invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Ha ancora tempo per ritirare l’ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall’andare avanti rispetto a quell’ordinanza“. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, sull’ordinanza della Regione Calabria sulle aperture.
L’ordinanza di Jole Santelli
“Sarà consentita – si legge nell’ordinanza firmata da Jole Santelli – la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto“.
Il tutto, naturalmente, nel rispetto delle norme anti-coronavirus come guanti, mascherine e distanziamento sociale. L’ordinanza vale dal 30 aprile. La disposizione ha creato parecchi dubbi e malumori tra il corpo dei medici calabresi.
Impugnata l’ordinanza della Regione Calabria
Stando a quanto riferito dall’Ansa, Boccia avrebbe impugnato l’ordinanza della Regione Calabria.
Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso del Consiglio dei Ministri
Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dal Consiglio dei ministri contro l’ordinanza del presidente della Regione Calabria Jole Santelli,
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